MOSTRA 65° ANNIVERSARIO BATTAGLIA DI NIKOLAJEWKA.
19-27 GENNAIO 2008 - BRESCIA
Le notti dell’ultima settimana sono trascorse catalogando, imballando e preparando tutto l’occorrente per il grande impegno espositivo che ci attende a Brescia. Quando a maggio, durante l’80° Adunata Nazionale degli Alpini, siamo stati contattati dalla sezione ANA di Brescia ci sembrava impossibile.
- “Buongiono saremmo interessati ad avere la vostra mostra sulla ritirata di Russia, qui da noi a Brescia, si, in occasione del 65° anniversario della battaglia di Nikolajewka.”
- Beh, volentieri, ma noi siamo tutti volontari, lavoriamo tutti e questa per noi è una passione che portiamo avanti nel tempo libero….”
- “Non c’è problema, vogliamo la vostra mostra perché ci ha colpito molto e vorremmo condividerla con i bresciani”
- “Ma per l’organizzazione, il trasporto, il montaggio….. Brescia è lontana, non abbiamo i mezzi….”
- “Pensiamo a tutto noi…..”
E così otto mesi sono volati e domani arriva il camion da Brescia per caricare tutto il materiale, le vetrine, i manichini, le uniformi e i cimeli e qui di lavoro ce n’è ancora un sacco… Il camion è sotto casa, quattro alpini sono già pronti per trasferire tutto il materiale sull’ampio cassone e a me non sembra vero. Questi veci, col cappello in testa, che parlano un dialetto strano, sono venuti sin qui da Brescia per la nostra mostra!
Il viaggio trascorre sereno e la mia mente è tutta presa dalla preoccupazione di aver dimenticato qualcosa, di aver confuso le scatole preparate febbrilmente durante le notti passate. Speriamo in bene. Il camion si avvia per le strette strade del centro storico di Brescia ed infine entra in un grande portone. Mi dicono che è un palazzo molto antico, nobiliare, ora sede di alcuni uffici della provincia e di molte mostre importanti. Palazzo Martinengo si presenta come una gradita sorpresa. Splendidi saloni affrescati, perfettamente restaurati e attrezzati con pannelli e luci, per accogliere mostre ed esposizioni. Non quattro, ma quindici alpini bresciani ci aspettano all’ingresso e dopo averci salutato iniziano a scaricare tutto. Sembrano formiche operose e quando finiscono stanno li ad aspettare che gli diamo un altro incarico, un altro lavoro da svolgere. Nel giro di poche ore è tutto pronto. Non eravamo mai stati così veloci. Solitamente solo noi e qualche amico, invece qui a Brescia, con l’aiuto degli alpini, la mostra è stata montata in metà tempo. Bisognava fare in fretta. La conferenza stampa, la visita delle autorità e l’inaugurazione ufficiale. Ci sembra di essere sospesi in un mondo fantastico. Tutta questa organizzazione, questo interesse e questa attenzione per ciò che riguarda gli alpini e le loro storie. Il paradiso!
Finalmente la mostra è inaugurata, le autorità hanno tenuto i discorsi di rito ma in essi, parole importanti e profondamente sentite e condivise, sono state pronunciate. Non banalità ma grande consapevolezza di essere parte di una grande famiglia alpina e con essa di un’Italia che sa ancora stupire e impegnarsi. Ancora una volta sensazioni bellissime ci fanno venire la pelle d’oca. Quando le porte di palazzo Martinengo si aprono e la folla gramisce le sale, quando i commenti ed i giudizi positivi si fanno sentire e la commozione diventa palpabile, la nostra gioia è alle stelle. La settimana in terra bresciana trascorre velocemente tra incontri, visite, commenti. I contatti con personaggi illustri sono molti. Reduci del fronte russo, autorità civili e militari, giornalisti e scrittori. Un mondo che da Cuneo vedevamo così lontano e irraggiungibile e che ora si trova proprio li, davanti a noi. Come fanciulli stupiti di fronte ad una giostra meravigliosa, ci godiamo tutto questo, consci che ben presto, purtroppo, finirà. E’ così anche il momento di rimettere tutto nelle scatole e tornare a Cuneo, giunge impietoso. Molti ci hanno detto: “quando veniamo a Cuneo passiamo senz’altro a vedere il museo degli alpini” e sono rimasti sorpresi quando si sono sentiti rispondere che tutto ciò che avevano visto nella mostra era materiale conservato nelle nostre abitazioni perché a Cuneo non esiste un museo sugli alpini e la ritirata di Russia. Con questo pensiero nel cuore riprendiamo la via di casa. L’esperienza di Brescia è stata molto formativa. Abbiamo conosciuto persone e alpini splendidi. Abbiamo apprezzato l’ospitalità, la gentilezza e l’organizzazione dei Bresiani. Ma soprattutto abbiamo avuto la prova che lo spirito alpino non è morto né dimenticato e ora sappiamo che se a Brescia un museo sarebbe assolutamente possibile, lo sarà senz’altro anche nella nostra Cuneo!